Qualche giorno fa è uscito Tales of a Librarian, una raccolta di Tori Amos: venti canzoni per ripercorrere dieci anni di carriera, sempre ad alti livelli. Ci sono due inediti, e molti pezzi sono stati remixati e/o registrati ex-novo. Inoltre il disco esce anche con un bonus DVD in cui ci sono alcuni video di Tori durante dei soundcheck e una galleria fotografica, interessante ed emozionante per vedere come la sua immagine sia cambiata durante il tempo (lo show biz…).
Ci si possono fare infinite domande, più o meno taglienti e graffianti su una raccolta, su un gritistitz, che esce, guarda caso, in un periodo caratterizzato dall’acquisto sfrenato (sì, è già Natale). Eppure io credo sia nei tremendi meccanismi, appunto, dello show biz, sia all’onestà artistica di Tori Amos. Vi rinvio quindi a questa interessante intervista, in cui la splendida quarantenne parla a cuore aperto di temi sulla bocca di tutti, magari sfiorandoli appena, ma riuscendo a colpire, con grazia, classe e intelligenza, come al solito.

Ah, l’intervista è in inglese. Ma, ricordando il nostro leader e la sua geniale trovata delle “tre I”, non ci dovrebbero essere problemi, no? Inglese, e vabbè. Internet, e ci siete. E la terza? Qual era? Informazione? Imparzialità? Inettitudine? Vattelo a ricordare. Che Ignoranza.

P.S. Ultimamente questo blog non parla più dei cavoli suoi. Abbiate pazienza, tornerò a tediarvi presto. Nel frattempo faccio finta di essere un blogger serio.