Sono pronto. Lo so che sarà dura, ma penso di avere il tempo, e del toninguerresco ottimismo dalla mia parte. Il tragitto fino al Centro Lame è carico di tensione, ripasso con il comandante lo schema d’azione e la piantina dell’Ipercoop. So dove devo andare, so cosa devo fare. So quando farlo. Ho dormito bene, sono fresco. Ho fatto stretching, i muscoli guizzano, sono pronti. Il Bancomat è lì, nel portafogli e ripeto il codice nella mia testa, come un mantra. Sono nel parcheggio. Un’ultima occhiata al volantino, per memorizzare nome e modello del lettore dvd/mp3/mpeg/coffee&tv. Esco dalla macchina.

Mi dirigo con sicurezza verso l’entrata dell’ipermercato, il settore elettronica è in fondo. Ci sono. Mi guardo intorno. Capto una conversazione tra un cliente e una commessa. Il cliente ha la mia stessa missione. La commessa risponde in maniera lapidaria. “Esaurito”. Il cliente non se ne capacita. Io mi sento come se mi avessero sbattuto una padella in testa. Risuona la parola “esaurito” nel mio cervello. Guardo l’orologio barcollando. Le undici antimeridiane. L’offerta è iniziata due ore prima. I duecento pezzi venduti sottocosto si sono volatilizzati.
Mentre penso al rapporto da fare al comando, capto un’altra conversazione tra due clienti e una commessa.
“Ma come, esaurito, è impossibile”
“Eh, ma quando ci sono i prodotti sottocosto, bisogna venire qui prima delle otto”
“Soccia”
Evito di annotare l’ultima battuta sul mio taccuino e mi avvio sconsolato verso l’uscita.