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Missione Sottocosto

Sono pronto. Lo so che sarà dura, ma penso di avere il tempo, e del toninguerresco ottimismo dalla mia parte. Il tragitto fino al Centro Lame è carico di tensione, ripasso con il comandante lo schema d’azione e la piantina dell’Ipercoop. So dove devo andare, so cosa devo fare. So quando farlo. Ho dormito bene, sono fresco. Ho fatto stretching, i muscoli guizzano, sono pronti. Il Bancomat è lì, nel portafogli e ripeto il codice nella mia testa, come un mantra. Sono nel parcheggio. Un’ultima occhiata al volantino, per memorizzare nome e modello del lettore dvd/mp3/mpeg/coffee&tv. Esco dalla macchina.

Mi dirigo con sicurezza verso l’entrata dell’ipermercato, il settore elettronica è in fondo. Ci sono. Mi guardo intorno. Capto una conversazione tra un cliente e una commessa. Il cliente ha la mia stessa missione. La commessa risponde in maniera lapidaria. “Esaurito”. Il cliente non se ne capacita. Io mi sento come se mi avessero sbattuto una padella in testa. Risuona la parola “esaurito” nel mio cervello. Guardo l’orologio barcollando. Le undici antimeridiane. L’offerta è iniziata due ore prima. I duecento pezzi venduti sottocosto si sono volatilizzati.
Mentre penso al rapporto da fare al comando, capto un’altra conversazione tra due clienti e una commessa.
“Ma come, esaurito, è impossibile”
“Eh, ma quando ci sono i prodotti sottocosto, bisogna venire qui prima delle otto”
“Soccia”
Evito di annotare l’ultima battuta sul mio taccuino e mi avvio sconsolato verso l’uscita.

Di |2004-01-08T03:08:00+01:008 Gennaio 2004|Categorie: I'm A Loser|Tag: , , , , , , , |10 Commenti

Serenità

L’ho augurata a tutti per il 2004. I miei amici mi guardano e dicono che esprimo serenità, bene. Quindi l’augurio è valso per me, in primo luogo. Penso, mentre ascolto Talkie Walkie, al perché avevo deciso, ormai qualche mese fa, di aprire un blog. Pensavo, anzi, ero sicuro, di trasferirmi a Milano, e avrei voluto descrivere quella città con i miei occhi di persona nata e cresciuta in una remota cittadina del remoto nordest. Niente di originale, ma mi avrebbe tenuto compagnia. E invece ho deciso di rimanere a Bologna, rischiando moltissimo. Ieri notte mi è presa l’angoscia per questa scelta. Ma, se i miei amici mi vedono sereno, vuol dire che non ho sbagliato.
Il vero 2004, quindi, inizia domani, anzi, tra qualche ora. Ho deciso di rispettare una tabella di marcia rigorosa: al mattino studio-per-esami (da tenere non da dare, finché ho ancora una deontologia… quanto mi do? Poco, mi sa, ma per ora…). E il pomeriggio? Scrivere, in maniera metodica e costante, come si dovrebbe fare. Il tutto inframmezzato da telefonate alle milioni di persone sfuggenti che mi hanno detto “La tua proposta/curriculum/lavoro è interessante, sentiamoci”. Telefonate che, per la maggiore, finiranno con una frase del tipo: “La tua proposta/curriculum/lavoro è interessante, risentiamoci”.
Però domani mattina (tra qualche ora, in verità) vado a comprare un lettore dvd/divx/mpeg/mp3/e che fa anche il cappuccino con la schiuma, sfidando le orde di folli consumatori. Lotteremo per i duecento pezzi disponibili nel punto vendita indicato nel volantino. Quindi i programmi iniziano a saltare da subito. Ma pazienza. Intanto io sono sereno.

P.S. Mi rendo conto che la qualità dei post su questo blog inizia a scadere paurosamente, ma la mia vita, per ora, è piuttosto monotona. Organizzerò presto una spedizione di freeclimbing acrobatico, tranquilli.

Di |2004-01-07T02:07:00+01:007 Gennaio 2004|Categorie: I Me Mine, We Can Work It Out|Tag: , , , , , |8 Commenti
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