Non ho mai smesso di guardarmi intorno, da quando ho iniziato a lavorare, per trovare eventualmente altre possibilità, impieghi aggiuntivi, collaborazioni, sfruttamenti. Tanto per raggiungere la cifra strabiliante di mille euro al mese (lordi), traguardo tuttora lontano. Anzi, ultimamente, purtroppo, questa ricerca è spinta da motivazioni sempre più reali e pressanti. Ogni giorno scartabello siti che offrono impieghi di vario tipo, compreso “MioJob” di Repubblica.
Qualche tempo fa, proprio su quel sito, noto un annuncio, un’offerta di lavoro dalla RAI. Incredibile, considerando che l’azienda è praticamente inespugnabile. Quindi vado a leggere quello di cui Mamma RAI ha bisogno, pronto ad accogliere le sue proposte, si trattasse anche di cambiare l’immagine su tutti i computer di Viale Mazzini, per evitare noia e abitudine, e per stimolare alla produzione i sottoposti con donne nude, tramonti, bradpitt, simpatici cuccioli di cane. Si tratta, però, di tutt’altro.

Leggete qua: cercano un produttore televisivo, che abbia maturato significative esperienze in grandi produzioni televisive (e non di altro tipo), al massimo di trent’anni d’età.

Insomma, come se l’Einaudi cercasse manoscritti di uno che abbia vinto il Pulitzer. Al massimo di quarant’anni d’età, però, che – si sa – si rimane giovani scrittori fino ai cinquanta.