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Lo sapete tutti dell’orrore di ciò che è successo in quel 2 agosto 1980 e in tutti i giorni successivi fino ad oggi, ricolmi di bugie, insabbiamenti, depistaggi. Io mi ricordo benissimo di quando i miei genitori mi raccontarono perché quell’orologio era fermo e cos’era quello squarcio nel muro. Non saperlo prima, ma impararlo là, nel luogo in cui tutto era avvenuto, ha fatto sì che ogni volta, ogni singola volta che ho messo piede in Piazza Medaglie d’Oro abbia pensato a quel giorno. Anche questo è non dimenticare: credo che talvolta la memoria sia un fardello faticoso, quotidiano e insostituibile. E la stiamo perdendo.