Simian Mobile Disco – Whorl (Anti-)
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Il deserto, due synth modulari, due sequencer, un mixer: ecco gli ingredienti di Whorl, registrato nella zona del Joshua Tree in tre giornate dello scorso aprile. Le dodici tracce derivano da due solitarie session live sotto il sole californiano e dal successivo concerto tenuto davanti a novecento persone accorse a uno sperduto locale country&western proprio per sentire in anteprima il nuovo lavoro dei Simian Mobile Disco. Pur continuando a indugiare nei territori ombrosi che battono da un po’, James Ford e Jas Shaw (che hanno abbandonato la Wichita per la Anti-) superano Unpatterns.
Dall’inizio al decimo minuto dominano i synth, che paiono inquadrare lentamente il luogo dove poi si svolgerà l’azione; la cassa entra solo al terzo pezzo, “Sun Dogs”. Tuttavia la volontà del duo, ormai da anni, non è “rifare ‘Hustler’”, bensì esplorare nuovi luoghi, magari alla luce del giorno, fuori dai club.
Le costrizioni alla Dogma 95 che questa volta si sono dati i britannici, in fondo, hanno funzionato: pensare il disco “all’aperto” e come qualcosa da suonare ogni volta e tutto dal vivo ha dato forza alla scaletta, che scorre bene tra momenti più danzerecci (non sempre originali) e altri più introspettivi, fino alla bella conclusione di “Casiopeia”, un lento movimento di macchina uguale e contrario a quello d’apertura. Diligente, ma piacevole.
Recensione pubblicata originariamente sul numero di settembre 2014 de Il Mucchio Selvaggio
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