Ho una confessione da farvi. I miei genitori non sanno che fumo. O meglio, non sanno che fumo sigarette. Cose strane, lo so, ma tant’è. Quindi, dopo il pranzopasquale, dopo il caffè, niente sigaretta. Guardo il mio fratello di parole (special guest per queste festività nel profondo nordest) che se la fuma, la sua, e muoio anche io dalla voglia di una sigaretta. Niente. Fino a che non mi accompagna in stazione, domenica. Nel sottopassaggio, finalmente, posso accendermene una. Salgo le scale e continuo a fare due chiacchiere con il fratello di parole che ha deciso di fermarsi con me fino a che non arriva il treno. Dopo un paio di minuti, qualcuno mi chiama.
“Francesco!”
Mi giro e non ci posso credere: è il medico di famiglia dei miei, nonché loro amico. Personaggio alquanto buffo e strano. Bravo, eh. Tanto bravo che non appena ho potuto ho cambiato medico.
“Uhm, ciao” faccio io.
“Eh, ma sei tu, non ti riconoscevo! Ho visto un fumatore…”
“Ahiacazz'” penso io: mi ha etichettato, è la fine. “Fumatore… Ogni tanto…”, tento di giustificarmi. E mi viene in mente di una delle ultime visite che mi ha fatto. Avrò avuto tredici-quattordici anni. Ausculta, batte, le solite cose. Poi mi guarda là, tutto a posto, ma mi chiede repentinamente: “Sesso? Dico, qualche pippetta?” (testuale). Io divento viola e dico “Nooooooooooo”, ma seriamente. E lui, trattenendo un sorrisino: “No, no, certo”. Tanto per dirvi che tipo bizzarro sia.
Scopro che faremo il viaggio fino a Mestre insieme. Io avrei voluto leggere, ma pazienza. Quando ci sediamo gli chiedo se può mantenere il segreto professionale, per modo di dire, sulla questione delle sigarette, onde evitare che precari equilibri familiari vengano mandati in fumo (ops). Lui acconsente e iniziamo a parlare. Mi dice, tra le altre cose, che:
1. è triste perché gli è morto il gatto, anzi, la gatta a cui la figlia ventenne è affezionatissima. “Non ha amici”, mi confessa. “Non aveva amici”, correggo io pensando si riferisca alla gatta defunta;
2. ha sepolto la gatta in giardino, mettendo delle viole come decorazione, in un punto in cui la figlia – in vacanza con la madre e ancora ignara della disgrazia – possa vedere la tomba dell’amato felino mentre studia. Poi ci pensa e dice: “Va a finire che questa guarda fuori dalla finestra, si intristisce e non studia un cazzo”. Io lo convinco a non chiamare il vicino per fargli disseppellire il cadavere;
3. deve andare in Sicilia, ma non ha preso l’aereo perché ha paura di attentati (era l’11 aprile): evito di dirgli che l’ultimo attentato è stato fatto in un treno, pensando che quel povero uomo ha davanti a sé un giorno intero di viaggio;
4. i genitori sbagliano tutto e sono troppo emotivi;
5. la nostra generazione è fottuta;
6. lui, però, ha problemi alla prostata, che lo faranno sicuramente andare in bagno molte volte di notte, disturbando i suoi compagni di vagone letto. “Dovevo portarmi il pappagallo di carta”, conclude. Io rido. Lui no. Penso a come può essere fatto un pappagallo di carta.
Finalmente arrivo a Mestre e lo saluto. Prima di scendere gli dico: “Oh, mi raccomando. Mantieni il segreto, eh”. “Quale segreto?” chiede lui. “Sul fatto che fumo”. “Ah, pensa, non me lo ricordavo già più. Vedi, io con il segreto professionale non ho problemi, sono un ottimo medico: infatti non mi ricordo un cazzo”.
in questa mattina di TRISTESA E AMARESA, fatta di pioggia e mestizia lavorativa, mi hai fatto sorridere un po’..
Detesto quando dicono che la nostra generazione è fottuta.
Molto divertente questo medico, ma devo assolutamente segnalare un’altra cosa: ho visto la passione di cristo di gibson e penso, come te, che sia un film di rara bruttezza, e pensavo che tutte le persone abbstanza intelligenti e sensibili concordassero con questo giudizio. Oggi ho però sentito una mia ex ragazza che ho amato davvero, e l’ho amata soprattutto per la sua intelligenza. Questa ragazza è cattolica fino al midollo – lo è diventata sempre di più negli ultimi anni – ed ha amato quel film del cazzo: e molti altri cattolici in gamba l’hanno amato, dicono tutti: ti fa vadere, ti fa capire quanto Lui abbia davvero sofferto per noi, ti fa “sentire” finalmente cos’è davvero la via crucis ecc. ecc.
Quindi ho visitato un blog cattolico, sempre su splinder: giona.splinder.it
Andate a dargli un’occhiata, voi visitatori di questo bellissimo blog: sembra che La Passione sia uno dei grandi capolavori del cinema, e noi non ce ne siamo accorti…
lafagotta: bene bene. ma hai visto oggi che sole meeeraviglious?garnant: sed verum est (come direbbero alcuni attori della passione di merghibso)nds: ah, le ex-ragazze. mai avuto una ragazza cattolica. almeno credo, che ne so, magari qualcuna lo era di nascosto. comunque ho visto il blog di cui parli. mmm. ecco.
che tipo sto medico…. fatto bene a cambiare!!
No, dico: e con questi popò di medici che ci ritroviamo tu hai preferito trasferirti in un’altra città??Hai fatto bene, anzi, dovesse liberarsi una stanza…
invasiva, il mio trasferimento a bologna, purtroppo, non è immediatamente coinciso con il cambio. e poi era una scusa per il mio ex-medico. è un sentimentalone, se la sarebbe presa a morte. mi sono allontanato un po’ per volta, diciamo…