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Non entrate in quel Trony – Il cinema coreano dell'orrore che verrà

Dopo il grande successo di Phone, ripescato dai magazzini dopo il successo di Ring, che a sua volta derivava dal successo di Ringu, che poi ha fatto sì che uscissero anche in Italia film come The Eye, ecco i film che ci aspettano.

Bootleg of the Damned. Una cantante heavy metal satanista coreana muore durante un concerto, ma il bootleg della sua ultima performance inizia a circolare tra i giovani come oggetto di culto. Chi lo sente fino in fondo, scopre che c’è una traccia fantasma che, sentita al contrario, assomiglia tantissimo a delle canzoni dei Led Zeppelin. Uno ad uno i giovani rockettari muoiono nella maniere più atroci. Per fare sì che la maledizione non si propaghi, i ragazzi scoprono che bisogna masterizzare il CD e inserirlo in una copertina di un disco di Masini. Se non che il fesso del gruppo inizia a condividere il cd in forma mp3 in un programma peer-to-peer, provocando un disastro mondiale. L’ultima immagine del film ci mostra la cantante all’inferno, condannata a partecipare ad un reality show in cui dei cantanti non più famosi vivono in una beauty farm.

Phon. Incredibili morti scuotono Seoul, la capitale coreana. A farne le spese sono tutti, tranne i calvi. Un rappresentante della Vorwerk Korea, quella degli aspirapolvere Folletto, si improvvisa investigatore e scopre che le morti sono legate dall’uso di un asciugacapelli prodotto da un’azienda associata a quella per cui lavora. Investigando viene a conoscenza di una misteriosa setta satanica dedita al culto del bigodino, che aveva fabbricato gli asciugacapelli della morte, usando una resistenza modellata a forma di 666. Alla fine del film il rappresentante si licenzia, sconfitto dall’omertà dei suoi superiori, e apre un negozio di parrucchiere, la sua vera, grande, irrisolta aspirazione.

DVD (Death, Vengeance, Death). Un regista sfigato riesce con infiniti sforzi a produrre un film erotico solo per il mercato video coreano. Per raccogliere i soldi necessari al film, però, deve vendere gli organi della suocera. Uccide la donna e li consegna, già incellophanati, ad un mercante di organi, che inizia a perseguitarlo quando si accorge che la merce è scaduta. In un ultimo inseguimento, il regista muore cadendo da un tetto, e urla vendetta. L’anno successivo esce il DVD del film. Dall’aldilà il regista è riuscito ad infilare una maledizione nei contenuti speciali. Maniaci degli extra muoiono come foglie, e l’ultima cosa che vedono è una noiosissima galleria fotografica del film, l’unico bonus che si era potuto permettere il regista. Ma la suocera senza organi è pronta a tornare nel mondo dei vivi per vendicarsi, in…

Diva Xabaras: Play with Her (anche conosciuto con il titolo abbreviato di DivX Player). La suocera di DVD è tornata. Con un lungo flashback scopriamo che era una diva del ricco e prolifico cinema muto coreano, e che aveva stretto un patto con il demonio per avere bellezza e fama eterna. Dopo essere stata uccisa dal genero nel film precedente, la nonnina contatta attraverso WinMx la nipotina, usando proprio il nick di Diva Xabaras. La nipotina scarica l’ultimo film della nonna e la vecchia si materializza. Nello stesso tempo un nerd, guardando il film in DVD di cui si parla in DVD, ha premuto dei tasti a caso alla ricerca delle famose “easter eggs”, facendo resuscitare anche il regista morto. Suocera e genero si affrontano a colpi di codec e standard, in una battaglia che, simbolicamente, è uno scontro tra giovani che scaricano illegalmente i film e matusa che non lo permettono.

Mouse. Una giovane liceale coreana si impicca per amore con il filo di un mouse. O almeno così sembra, perché il modello attaccato al suo cadavere è di quelli a raggi infrarossi, e il filo è posticcio. Un giovane ingegnere informatico inizia le indagini con l’aiuto di una giornalista di “Korean PC”. Ma i due discutono tutto il tempo di argomenti tecnicissimi, che riguardano schede madri, cache, moduli di ram e nuove generazioni di processori, mentre altra gente muore colpita da monitor, sgozzata da lettori cd rom, o di infarto mentre tenta di pronunciare correttamente la parola PCMCIA. Il pubblico del cinema, quindi, si rompe le palle e invoca la ragazza suicida, che resuscita, uccide i due informatici noiosissimi e apre il primo punto vendita Computer Discount della Corea.

Buona visione!

(e con ‘sta cazzata mi sono bello e giocato il blogrodeo di domani…)

We'll always have Paris

Ebbene sì. Me ne vado per una settimana a Parigi. A cazzeggiare, eh, che di lavoro mica se ne parla.
Il mese di maggio si annuncia denso di impegni e appuntamenti.
Intanto vi ricordo che il 16 maggio c’è il Blogpark, a Bologna. Iscrivetevi, venite, partecipate.
Il 21 maggio c’è il Blogrodeo. Come sopra.
In mezzo, come al solito, farò blogdormite, berrò blogaperitivi, leggerò bloglibri. Argh.
Devo dire che, però, mi dispiace non essere in patria per il primo maggio. Non solo mi perdo la festa a Gorizia per l’entrata della Slovenia nell’Unione europea, ma non sarò al concerto dei Radio Dept. al Covo. Polaroidi ed Ink, siete stati grandi, veramente. Sono lì con voi con il cuore. E una baguette in mano. Fatemi sapere com’è andata.
Mi dispiace, insomma.
Ma, alla fine, ho sempre Parigi, no?

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