Life Sax

Il sassofono, al di fuori del jazz e della musica nera in genere, per me è difficile come strumento. Non appena, in un pezzo rock, si sente il sax, mi scatta qualcosa di non piacevole, ecco. Rare le eccezioni: Clarence Clemons della E-Street Band e qualcosa, qua e là, nei dischi di Bowie. Per il resto, nella maggioranza dei casi, il pensiero ricorrente è “No, bel pezzo, peccato per il sax”.
La vera grande eccezione sono, ovviamente, i Morphine: un paio di mesi fa c’è stato il decennale della morte del loro strabiliante leader, Mark Sandman. Al sax c’è sempre stato Dana Colley, un genio. Dei Morphine, io, non mi stanco mai. Ma mai mai, eh. Non li conoscete? Conoscevateli.
Ma c’è un’altra band, scoperta da poco, che riesce a inserire (in un contesto che alcuni definirebbero “alt-jazz” – non è una combinazione di tasti – o “avant-jazz”*) il sassofono, anzi, che fa del sax lo strumento principale, in un contesto (alt e avant a parte) rock. Sono inglesi e si chiamano Acoustic Ladyland. Il loro ultimo disco è uscito poco tempo fa e si intitola Living with a Tiger e, beh, è bellissimo. Qui sotto un video tratto dal loro disco del 2005. Dedicato, ovviamente, a tutti i sassofonisti che mi hanno letto fin qua maledicendomi.
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