Parliamo un po’ su di noi – 5. La crisi e la Cina
Anche questa volta, amici, niente sesso: esaminiamo una mail che parla nuovamente di soldi, l’altro grande motore del mondo. Ma è una mail intrisa di Zeitgeist, lo spirito dei tempi. Eccola, per intero.
All’attenzione di:
Ti ho contattato in questo modo a causa di una operazione finanziaria che prevede un deposito di $ 17,3 a mia banca in Cina. In qualità di senior manager e l’ufficiale conto del depositante defunto, vi assicuro che questa transazione sarà fatto legalmente senza rischi per voi.
Informazioni dettagliate su questa transazione sarà inviata al tuo indirizzo quando ho ricevuto la tua risposta.Cordiali saluti, Jan Yiun
Diciassette dollari e trenta cents. Pensate che un tempo tentavano di truffarti con mail-spam in cui si menzionavano cifre a sei zeri. “The times, they are a-changin'”.

Ieri, mentre andavo al lavoro-del-pomeriggio, sotto un sole cocente, lamentandomi per il caldo, mi sono detto, per consolarmi: “Ma quand’è, è vero, che vado in vacanza, al mare, per rinfrescarmi un po’? Quanti giorni mancano?”. Quando mi sono reso conto dell’orribile errore, mi sono pietrificato (e mi piace pensare che una goccia di sudore mi sia scivolata sulla tempia).


Quando ero piccolo, la CGIL era cigielle: che ne sapevo io che quella era una sigla? Per me era un posto dove mio padre andava quando tornava dal lavoro, talvolta. Cigielle: con quella “i” dopo la “g” pronunciata senza indugi, come per dire “Tranquillo, qua la ‘i’ ci va, ma in ciliegie? Eh?”. Ho tuttora dei dubbi, con ciliegie.
Se la domanda è: oggi scioperi?
Ci sono stati dei momenti della mia vita che mi hanno realmente traumatizzato: uno di questi è stato quando mia madre ha dato via tutti i miei Lego. Da questo capite che la mia vita, tutto sommato, non è stata così terribile, per fortuna. Comunque quel giorno mia madre mi disse che c’erano dei bambini poveri a cui i miei Lego (che effettivamente non usavo più) avrebbero fatto piacere: la mia inclinazione al socialismo si incrinò, quel pomeriggio.
Be’, rivedere le istruzioni per montare la Stazione è stato realmente emozionante: leggo sul sito che era il 1986 quando l’ebbi in mano per la prima volta, con tanto di garruli vigili (2) e segretaria solerte (1), i pupazzielli che abitavano l’edificio. E ricordo ancora l’emozione di montare le saracinesche, fatte di listelli di plastica colorata: all’epoca quello era un pezzo sofisticato, quasi di design, da maneggiare con cura. “Ho la saracinesca trasparente che si apre davvero!”