I Am The Walrus

You only give me your money – 2

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Ora, di sfruttamento delle canzoni dei Beatles, già ne avevo parlato qui, un paio di anni fa. Ed è già successo recentemente che John sia stato “resuscitato”, ma se non altro la causa era “nobile”. Ma l’altro giorno, all’ora di cena, mi è capitato di vedere lo spot che riporto quassù.
Stavolta, cari Sean e Yoko, è troppo. E poi, la scusa che il figlio di Lennon ha usato, l’avete letta?
Se qualcuno oserà mettere “Woman” come sottofondo di una pubblicità di intimo femminile, chiamo tutti alla rivolta.

Essere sul pezzo

Mi hanno appena suonato al citofono. Una voce si è presentata con nome e cognome. “Vogliamo lasciare degli inviti per una conferenza sul Grande Evento”, ha detto la voce, pronunciando distintamente le maiuscole. Mi sono chiesto di che evento, o Evento, stesse parlando: le elezioni? Uno tsunami? La crisi economica? “Cioè?”, ho chiesto.
Dopo una pausa, la voce ha detto: “La morte di Gesù Cristo”. Non ho aperto. Odio i parvenu dell’informazione.

Il mondo secondo Google (e un video che non c'entra nulla)

Pensavo: e se l’ordine delle cose del mondo fosse dettato davvero da un motore di ricerca, cosa succederebbe? Cosa potremmo scoprire?
Per esempio, questa sequenza di figure sono i primi risultati della ricerca immagini di Google per i versi immortali dell’epica “Trentatrè trentini” (oh, mica potevo farlo con la Genesi…).

Il che ci rivela alcuni arcani dietro allo scioglilingua: per esempio, i trentini in questione avevano problemi stomatologici, lungi da loro usare i cavalli, visto che ci sono le jeep (e poi: quel trentatrè com’è da intendersi? Pare fossero di meno). E ancora: il loro andare a Trento aveva evidentemente a che fare con un compleanno e, infine, i nostri protagonisti erano tutt’altro che sprovveduti, avendo messo su delle imprese di agriturismo da tutt’altra parte d’Italia. Dove i cavalli, peraltro, tornano. Ma come attrazione per turisti.

Buon fine settimana a tutti.

Di |2010-03-12T09:03:00+01:0012 Marzo 2010|Categorie: I Am The Walrus|Tag: , , , , |0 Commenti

Santi e tabacchi

L’altro giorno entro in un tabacchino: aspettavo un amico che non arrivava e ho deciso di comprarmi delle gomme da masticare e ripararmi dalla pioggia. Appena varco la soglia del negozio, un cliente mi dice: “Torna subito”. Immagino si riferisca al proprietario dell’esercizio, che poco dopo fa la sua comparsa. L’uomo si presenta urlando, ma con aria divertita, ed esclama senza indugi: “A quei tre stronzi, la prossima volta, gliela faccio vedere io. Mi tiro giù le braghe, mi metto carponi, e gli faccio parcheggiare la bicicletta tra le mie chiappe.” I pochi clienti nel locale non reagiscono, ma il silenzio viene di nuovo riempito dal vocione dell’uomo, che ripete la questione. “Quanti sono? Ah, ma vedono: giù le braghe e che mi mettano la bicicletta nel solco del culo.”
Poi serve un cliente e tocca a me. Gli porgo il pacchetto di chewing gum e due euro. Mentre mi dà il resto, sollevo lo sguardo e noto, in alto sul bancone, una foto che ritrae, senza dubbio nonostante il tempo passato, il proprietario che tiene un braccio sulla spalla di un monaco tibetano (per me potrebbe essere il Dalai Lama), davanti a quello che potrebbe essere un tempio buddista. E, ancora una volta, dubito della definizione di “pace interiore”.

Punto sul grosso

Chatroulette è qualcosa di incredibile. Se non sapete cos’è, funziona così: ci si collega al sito, si accende la cam e si viene connessi a caso con un utente. Premendo F9 si salta ad un altro utente e così via.

A parte il fatto che dopo un po’ si viene presi da convulsioni, e che in mezz’ora ho visto più membri maschili di quanti ne abbia visti in tutta la sua vita un primario di urologia, è fantastico vedere cosa la gente mette in cam.
Una parata di pupazzi, volti mascherati, cartelli veri o digitali, e gente mascherata che si accoppia con pupazzi, per chiudere il cerchio.
Ecco una ventina di screenshot presi durante un paio di “sedute”.









Di |2010-02-15T08:42:00+01:0015 Febbraio 2010|Categorie: I Am The Walrus, I've Just Seen A Face|Tag: , , |4 Commenti

Problemi di copyright

Ho trovato nella buca delle lettere un depliant di articoli “da Carnevale” kitsch a dir poco: scherzi, vestiti, spray all’odore di vomito, piedi e cacca. E maschere di gomma.

Maschere di gomma di personaggi famosi. Per lo più animali e personaggi di fantasia, come si può vedere.
Tralasciamo pure il fatto che “Miky” sembra pronta per essere usata da un rapinatore (notate il folle e criminale guizzo negli occhi che si intravedono oltre i buchi) e che, evidentemente, so meno dell’icona-bovino di quanto creda, rimangono comunque i dubbi sul porco. Quello sulla destra, intendo.
E, in ogni caso, la prudenza dei redattori del depliant dimostra che “Berlusconi” è un marchio registrato tanto quanto “Topolino”, e accomunato alla misteriosa mucca per essere identificato dal suo tipico verso.
Come vedete, il porco rimane al di fuori dalle ricorrenze logiche dell’insieme. Forse.
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