Dieci anni di cinema, sciocchezze, pretese culturali e premi
Una delle cose più divertenti della trasmissione radiofonica Seconda Visione è la consegna dei premi relativi ai film visti, alla chiusura della stagione. Questa sera, dalle 2230, c’è il Gran Galà 2011, con ospiti illustri, cotillon, rulli di tamburi e tappeti rossi, ma in più ci sono due nuove categorie di premio, create apposta per il decennale.
Scoprite tutto sul blog della trasmissione e votate: tanto, come amiamo dire, abbiamo già deciso tutto. Ma l’importante (per tutti) è partecipare, no?
Nella foto: il temutissimo premio Cesso d’Oro, dedicato al peggior film della stagione.

Sabato sera fuori da un locale iniziano a chiacchierare con me due signori sulla cinquantina. Mi hanno riconosciuto dalla voce, una cosa che mi è capitata tre volte in dieci anni di radio, e sono desiderosi di raccontarmi “l’episodio rinascimentale” avvenuto la sera stessa al Teatro Comunale. Io già m’immagino l’inizio di Senso di Visconti, apprestandomi ad ascoltarli.
Ma anche quella non gli va bene. Al terzo rifiuto, mi altero io. “Scusi”, gli chiedo, “ha intenzione di essere collaborativo o no? Perché quest’intervista non è obbligatoria.” Per la prima volta Stewart si ammorbidisce un po’, e, in pratica, mi spiega perché secondo lui le mie domande erano monnezza.
Iniziano i primi caldi, e noi in radio che facciamo? Induciamo le sensazioni decembrine con una
Sono passati quarant’anni, ma sembra ieri: migliaia e migliaia di giovani uomini e donne (e non solo), nel maggio del 1970, ancora non ci credevano. “Ma come, si sono sciolti davvero i Beatles?”.