Giochiamo che…

Venerdì ho visto uno spettacolo che mi ha fatto rimanere con gli occhi spalancati sul palcoscenico, tranne quando li ho asciugati per le risate sguaiate che ciò che vedevo mi provocava. Si chiama Duel, ed è opera di due straordinari musicisti, Laurent Cirade al violoncello e Paul Staïcu al piano. In un’ora e venti i due hanno letteralmente giocato con la musica, suonando in maniera bizzarra i rispettivi strumenti (a cui si sono aggiunti un violino, un didjeridoo, diverse percussioni e una specie di celesta), ma trasfigurando gli stessi. Per cui il violino è diventato un poppante, il pianoforte un bancomat, il violoncello una chitarra, uno spiedo da arrosto e una donna da conquistare. Lo stesso trattamento è stato riservato alla musica, da Mozart a Lou Reed, da Boccherini a Grieg: tutto scomposto, rimescolato, usato per giocare, appunto.
Lo spirito di Duel è esattamente quello del gioco più puro, del “fare finta che”, del recitare (jouer). E ciò che i due destano è meraviglia, stupore e fascinazione totale. Da domani sono a Milano: non perdeteli.

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