Otto anni, tre mesi e una settimana fa
Ieri sera, mentre cercavo di mettere a punto alcune cose su questo nuovo sito, ricordavo ciò che scrissi quando aprii il blog su Splinder. Provavo funzioni di WordPress e mi dicevo: “In quel post hai descritto proprio operazioni simili a queste: vedere diverse anteprime del blog per scegliere lo sfondo, mettere a posto la testata, pensare alle categorie; e hai scritto anche delle sensazioni quasi entusiastiche nell’iniziare qualcosa di nuovo”. Le stesse leggere felicità che ho provato ieri.
Ma nel giorno di Ferragosto del 2003 scrivevo:
Dopo una giornata di tentativi, ce l’ho fatta e ho aperto anche io il mio blog personale. (…)
Sappiate che sono un fanatico della lingua italiana (l’unica lingua che sa di pizza e che suona il mandolino). Evitate abbreviazioni e “x” e “k”. Stendete le vostre parole lettera per lettera, come un bravo pizzaiolo fa di solito con la pasta. E non pensate di esagerare in quanto a sapore. Ma immagino che per qualche commento ci vorrà del tempo. Intanto vado a sproloquiare qua e là.
Buffo come pensassi di ricordarmi così bene di alcune parole quando invece avevo memoria di sensazioni.
Incredibile (e anche un po’ angosciante) come in tutto questo tempo queste parole siano appropriate per presentare anche la nuova versione di A Day in the Life.

Dopo avere messo i dischi, negli ultimi mesi, al Covo e a Vicolo Bolognetti, si ritorna al
Ieri è stata una giornata faticosissima e strana. Ho lavorato in casa di mattina, ma, quando sono uscito per andare in radio, ho visto alla fermata dell’autobus una ragazzina che piangeva. Anzi, aveva finito di piangere, il viso le si era ancora un po’ decongestionato, ma gli occhi erano ancora umidi, con le lacrime che hanno traboccato in rivoletti sul viso un paio di volte.

Sabato mattina ha aperto i battenti l’Apple Store di Bologna. Da fuori il negozio è bellissimo: tre piani in un palazzo bianco dell’800 a cinquanta metri dalle Torri. Nella notte tra venerdì e sabato si sono accampati diversi ragazzi fuori dal negozio, per entrare per primi nello Store. Perché?, vi chiederete. Me lo sono chiesto anche io. C’era uno sconto speciale, regalavano dei computer, o anche delle chiavette USB? No. Ho scoperto sabato pomeriggio che regalavano, ai primi mille, una maglietta. Una t-shirt di cotone. Con la mela, certo.
Ieri, mentre andavo al lavoro-del-pomeriggio, sotto un sole cocente, lamentandomi per il caldo, mi sono detto, per consolarmi: “Ma quand’è, è vero, che vado in vacanza, al mare, per rinfrescarmi un po’? Quanti giorni mancano?”. Quando mi sono reso conto dell’orribile errore, mi sono pietrificato (e mi piace pensare che una goccia di sudore mi sia scivolata sulla tempia).