I’m Happy Just To Dance With You

It’s the end (as we know it)

Michael Stipe

Sperando che la dignità che li ha sempre contraddistinti si mantenga, e che quindi non si rimettano insieme tra due anni, dico ciao e grazie di tutto ai R.E.M., pensando che, alla fine, una volta dal vivo li ho visti (e ho fatto delle foto e dei video a cui sono davvero legato).

Cuori e cappellini di lana

Mi ricordo bene di quando vidi il video di “Disillusion”: più di dieci anni fa mi colpii questo bizzarro personaggio che portava la gente sulle spalle in giro per New York. Mai avrei pensato che, una decina di anni dopo, Badly Drawn Boy sarebbe arrivato nella mia trasmissione per suonare dei brani in acustico e fare due chiacchiere. È stato l’ultimo live della quarta stagione di Maps e, quella sera, Damon Gough ha suonato in Vicolo Bolognetti.

Quella che vedete là sopra è la mia recensione del concerto, pubblicata sul numero di “Jam” in edicola in questi giorni. Cliccate, leggetela, comprate il giornale. Nel frattempo, qua sotto, ecco una cover degli Smiths fatta in radio e filmata da LessTV: a momenti scoppiavamo in lacrime…

Ladies and gentlemen, rock’n’roll

Pare incredibile, ma esattamente 30 anni fa iniziava le trasmissioni MTV. Si sa che il primo video trasmesso fu “Video Killed the Radio Stars” dei Buggles, ma le prime vere immagini sono state queste.

Capito? Rock’n’roll. Trent’anni dopo, mi pare che MTV sia morta, ma ne vorrei conferma. La guardate? Che guardate? Che c’è su MTV? Lo fanno il rock’n’roll? A rileggere la storia di come e quando MTV è stata portata in Italia, ben prima della nascita della sua branca italiana, ci si commuove: qua si parla di Tele+, di ReteA, di Telemontecarlo. Lacrime. Ed è forse questa sequela di nomi, più che l’anniversario di oggi, che mi fa pensare davvero di avere vissuto con coscienza un’altra era culturale e tecnologica. Mi ricordo lo stare in attesa dei video per poi registrarli su VHS. Lo stare in piedi per vederli, nella fascia da mezzanotte alle 2. Andare a scuola e vantarsi delle clip catturate, come farebbe un cacciatore di farfalle.

Giovanissimi all’ascolto, fidatevi: era una rottura di palle, le videocassette facevano schifo, pesavano e ingombravano assaje. YouTube è molto, ma molto meglio. Un po’ come comprare (quasi gratis) “Farfalle da collezione” in edicola, invece che inseguirle nei boschi.

Nota: nessuna farfalla è stata ferita o uccisa per scrivere questo post. L’autore del blog disapprova la caccia alle farfalle e le collezioni da edicola.

Circondato dai Massimo Volume

Il caso ha voluto che due dei quattro Massimo Volume (che suonano domani all’HanaBi a Marina di Ravenna) saranno intorno a me oggi.

Questo pomeriggio dalle 1530, nell’ambito delle “Prestigiose co-conduzioni femminili dell’ultima settimana della quarta stagione di Maps”, sarà con me ai microfoni Vittoria Burattini, la batterista della band.

Questa sera, invece, metto i dischi (insieme a Enzo “aggiusta i medi” Polaroid) al Bolognetti on the Rocks dopo il concerto di Egle Sommacal, uno dei due chitarristi dei Massimo Volume.

Ascoltate, venite, ballate.

Glory

Il bel blog musicale Any Major Dude with Half an Heart ha pubblicato un post con alcuni brani (da scaricare) che ben rappresentano l’anno 1979.

Tra le varie “Cuba” e “I Was Made for Loving You” compare anche Umberto Tozzi e la sua “Gloria”, descritta come vedete in alto. Lodevole la “partigianeria” per la versione originale e la sostituzione “sole” a “mandolino” nel binomio che comprende la sempre valida pizza (“Margharita”).

Da applauso, però, è il modo in cui l’autore del blog sente il verso “Manchi tu nell’aria”: lo fa diventare quasi il titolo di una canzone dei Pixies.

Ho decisamente bisogno di una pausa

E la prova è che l’altro giorno ho preso in mano l’ultimo numero di “Jam”, l’ho sfogliato, e mi sono ricordato solo vedendo la mia firma in fondo a un pezzo che era uscita la recensione del concerto dei Black Heart Procession a cui ho assistito a fine maggio.

Come al solito, potete comprare il giornale o leggere a scrocco l’articolo cliccando sull’immagine sopra. Ma comprate “Jam”, che è bello, su.

Si prepari… Guðmundsdóttir

Tori Amos – Modena, 4 luglio 2005
PJ Harvey – Ferrara, 6 luglio 2011

Björk, hai sei anni di tempo, ma nel luglio 2017 (direi intorno all’8) incontro e intervisto anche te.
(L’autore di questo blog ha in testa da sempre questa copertina di Q del maggio 1994. L’autore di questo blog è felice come un coniglio pasquale, se non si fosse capito.)

Che bello, 5000 amici, due chitarre e…

Forse di spinelli ieri notte in piazza Castello a Ferrara ce n’erano: in ogni caso il finale del concerto di The National è stato qualcosa di emozionante. Quella “Vanderlyle Crybaby Geeks” che chiude l’ultimo High Violet, suonata dalle due chitarre acustiche senza amplificazione e qualche fiato davanti a 5000 persone che cantano tutte insieme. Se mi è tremata la mano nelle riprese, quindi, giustificatemi.

Terapia

Talvolta, nella vita, diventa naturale o necessario troncare i rapporti con certe persone: spesso ciò deriva dall’intensità emotiva della relazione, le cui basi, però, non esistono più o sono state gravemente danneggiate.

Del rapporto tra me, i CCCP e i CSI (e infine i PGR) ho parlato in un post di qualche anno fa: l’ho riletto e concordo con molto di quello che ho scritto. Però la mancanza delle canzoni delle prime due incarnazioni della band non se n’è mai andata. Ho tutto, ma l’idea di risentire la voce di Ferretti, un tempo così vicina, ora distante perché indissolubilmente ormai legata alle sue sparate (diradatesi, per fortuna), mi ha sempre urtato. Certo, è capitato di accontentare richieste in radio e di passare le loro canzoni, ma spesso sono arrivati commenti degli ascoltatori che esprimevano bene il senso di disagio che si può provare nell’ascoltarle.

Insomma, ero malato, in un certo modo.

L’occasione è arrivata sabato sera, quando ha fatto tappa a Bologna il tour estivo che vede insieme Angela Baraldi e Massimo Zamboni alle prese con il repertorio dei CCCP e CSI. Sono andato scettico verso il concerto, ma è bastato che i due salissero sul palco e iniziassero a suonare insieme agli altri musicisti della band per ricordarmi di quanto siano semplicemente belle le canzoni di Ferretti e Zamboni.

Il concerto è stato sempre più coinvolgente, fino a quando Zamboni ha detto: “Questo concerto si chiama ‘Come una terapia’ e quindi… ‘Curami'”. La canzone è esplosa e io ho capito che effettivamente stavo facendo una terapia nel momento in cui questa si era conclusa. E mi sono goduto tutte le canzoni del bel concerto, anche quelle firmate da quell’uomo ora così distante, con gioia e partecipazione.
Quindi: addio, Giovanni. Sono riuscito a dimenticarti senza scordarmi di te.

Torna in cima